Il panorama normativo relativo ai mutui per l'acquisto della prima casa ha subito importanti aggiornamenti con l'introduzione del Decreto Legge 215/2023, successivamente convertito nella Legge 18/2024, comunemente noto come "Milleproroghe". Questa nuova disposizione ha esteso fino al 31 dicembre 2024 l'obbligo per gli intermediari finanziari di applicare condizioni economiche di favore, nel caso di accesso al Fondo di garanzia per mutui con la massima copertura dell'80%, come previsto dall'art. 64 comma 3 del DL 73/2021. La novità sostanziale introdotta dall'art. 3 comma 12-septies del DL 215/2023 convertito è una sorta di completamento della proroga già confermata dall'art. 1 comma 7 della Legge 213/2023, riferita specificamente ai termini dell'art. 64 comma 3 primo e secondo periodo del DL 73/2021. Un aspetto rilevante di questa estensione è il riferimento al differenziale tra la media del tasso di swap a 10 anni, calcolato nel mese precedente all'erogazione del mutuo, e la media del tasso di swap a 10 anni del trimestre di riferimento per il calcolo del TEGM. Questo significa che, in presenza di un differenziale negativo, gli intermediari finanziari sono tenuti ad applicare condizioni economiche più vantaggiose rispetto al TEGM in vigore. Inoltre, la normativa amplia le categorie che possono accedere al Fondo di garanzia per la prima casa con una copertura massima dell'80%, includendo giovani coppie, nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari e giovani sotto i 36 anni di età, purché munite di un ISEE non superiore a 40.000 euro annui e per mutui ipotecari di ammontare non superiore a 250.000 euro con limite di finanziabilità. È importante sottolineare che questa proroga si applica anche nei casi in cui il tasso effettivo globale (TEG) superi il tasso effettivo globale medio (TEGM) pubblicato trimestralmente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, garantendo così un'agevolazione economica anche in situazioni di mercato meno favorevoli. La disposizione legislativa chiarisce che l'obbligo di applicare condizioni di favore ai mutui prima casa garantiti dallo Stato all'80% della quota capitale resta in vigore per tutto il 2024, anche in presenza di un differenziale negativo tra i tassi di swap a 10 anni. Questo assicura un sostegno continuo agli acquirenti di prima casa e contribuisce a mantenere un accesso agevolato al mercato immobiliare, favorendo così la realizzazione di obiettivi di inclusione sociale e di promozione dell'accesso alla proprietà abitativa.